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| Video porno a scuola | 11:07 - 2 Febbraio 2010 |
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Un fatto di cronaca ci riporta a riflettere sull'emergenza educativa. Ragazzine di 13 a rivendono a scuola video hard girati con cellulare e webcam: i loro filmini girano in vari scuole di Treviso. Intervallo: si organizzano gare di prestazioni erotiche.
La notizia è riportata dal ilgazzettino.it. L’età dell’innocenza sembrano averla perduta da tempo, e hanno solo dodici o tredici anni! Si filmano e si fotografano nudi e in giochi erotici e poi vendono le loro "produzioni" pedopornografiche. Una ragazzina di una scuola media della provincia si è autoripresa in situazioni hard, per poi rivendere il filmino ai compagni per pochi euro. Di compratore in compratore, di mail in mail, il video è arrivato fino a un’altra scuola di Padova. In una scuola media di Treviso gli insegnanti sorpreso un'alunna normalissima, di famiglia normalissima, a distribuire, via telefonino, le sue immagini osè agli amici. Nessuna richiesta economica: solo il desiderio di far colpo sui coetanei. Altra scuola, età simile, alcuni allievi hanno raccontato di vere e proprie gare di prestazioni sessuali, tra gruppi di adolescenti, nei bagni dell’istituto durante la ricreazione. Anche a casa, con maggiore libertà di accesso senza controlli ad Internet è in aumento il numero dei ragazzi e delle ragazze che si spogliano a pagamento davanti a una web-cam. Magari mentre i genitori guardano ignari la televisione nella stanza accanto. Il giornalista Mattia Zanardo ha intervistato Andrea Sales, responsabile del centro di formazione Paradoxa. Riportiamo alcune affermazioni che ci sembrano importanti. Spesso succede che i ragazzini sleghino l’affettività e l’amore dalla corporeità e dalla sessualità. A noi capita molto spesso di trovare situazioni in cui i ragazzini si svendono, senza rendersi conto che vendere un’immagine o un filmino di sé è comunque un modo di relazionarsi. E' una visione del sesso sempre più presente anche tra gli adolescenti. Veicolata dai media e dalla pubblicità e potenziata da internet. Inoltre la nostra società, da una quindicina d’anni, come ci insegnano la sociologia, l’antropologia, la psicologia sociale, è una società molto mercificata e mercificante. Gli adolescenti hanno bisogno di essere educati ai valori, non da "insegnanti", ma da testimoni autentici e credibili. Ma dove li trovano? Hanno bisogno di esempi positivi, ma chi li può offrire loro? Chi potrà insegnare il valore della propria persona? Ecco: l'emergenza educativa evidenzia che il problema non sono gli adolescenti, ma noi adulti incapaci di comunicare loro i valori irrinunciabili della nostra civiltà. La nostra Associazione da oltre dieci anni chiede alle famiglie di non lasciare soli i ragazzi su internet, di dare loro un filtro efficace e capace di dialogo come davide.it, ma l'appello rimane inascoltato nella maggioranza dei casi. 
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Ultimi 1 commenti su 1 totali
mauro ozenda
Oggetto: Riflessione
02/02/2010 ore 13:02
