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Ancora sull'emergenza educativa
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Segnaliamo un articolo per far riflettere sull'importante questione dell'emergenza educativa, uno dei problemi più urgenti che riguarda i nostri giovani e la nostra società.
Pubblicata il 05/08/2008
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LEGGI I COMMENTI
Oggetto: educazione
D'accordissimo ! Sulla stessa linea della nostra associazione "Generazione Nuova" (www.generazionenuova.it) che si pone l'obiettivo, appunto, di sensibilizzare sul tema del recupero dell'educazione nei giovani (e meno giovani) e dei valori tradizionali e morali.
Uniamoci con impegno tutti, per il bene dell'intera società.
Cordiali saluti.
Postato da:
francesco
Oggetto: educazione
Sono una tra i tanti insegnanti precari di questo paese: considero l'insegnamento una missione e penso che la scuola pubblica e privata siano un baluardo efficace contro l'"orda dei barbari" ovvero i nostri giovani che la frequentano. Vorrei sottolineare 2 cose:
1) Sono davvero tanti gli insegnanti (me esclusa visto che quest'anno non so se avrò supplenze) che fanno un lavoro prezioso, faticosissimo e assai poco riconosciuto
2) la finanziaria attuale e comunque la politica scolastica molto spesso hanno contribuito ad indebolire un' istituzione fondamentale come la scuola anzichè sostenerla
CONCLUSIONE: non ci si può meravigliare quindi dell'affermarsi dell'emergenza educativa!
Postato da:
Rita Decastello
Oggetto: La "colpa"
dell'emergenza
educativa
Le osservazioni sulla difficile situazione in cui si trova l'istituzione scolastica sono senz'altro corrette. Ma gli insegnanti hanno già un compito gravoso, e non si può pensare che l'educazione dei ragazzi debba essere demandata solo o principalmente a loro. La situazione di emergenza educativa dipende da numerosi fattori. Educatori, genitori, mezzi di comunicazione, istituzioni, società intera hanno tutti un po' di responsabilità di fronte a questi ragazzi. E forse bisognerebbe iniziare a interrogarsi più seriamente su quali tipi di modelli vengono proposti alle nuove generazioni; quali scale di valori, priorità e obiettivi un ragazzo riesce a interiorizzare. Un processo lento, ma che non può essere rimandato. E che deve partire dal "basso", (in famiglia, nelle relazioni interpersonali, nelle scelte quotidiane di consumi, etc.) non solo attendere un intervento istituzionale.
Postato da:
Francesca-Davide.it
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