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Il Centro Studi Minori e Media ha svolto l'indagine Minori in videogioco per analizzare la diffusione e l'uso dei videogiochi fra gli adolescenti e la possibile influenza sulla loro informazione. Hanno partecipato all'indagine oltre 2000 studenti
delle scuole medie e superiori di 18 città italiane.
I new media, da Internet alla playstation, sono ormai le forme preferite di comunicazione e socializzazione fra i minori. In particolare i videogiochi hanno registrato in Europa dal 1997 ad oggi un incremento del 100%, rivelandosi il segmento del mercato di intrattenimento a maggior potenziale di crescita ed in Italia il 90% dei giovani nella fascia di età 14-19 anni usa i videogiochi.
Secondo l'indagine 1 ragazzo su 4 gioca più volte al giorno e complessivamente da 1 ora a 3 ore circa.
I videogiochi preferiti sono quelli di avventura e sport, però chi gioca più di tre ore al giorno preferisce quelli di combattimento.
1 ragazzo su 4 ha giocato on line con altre persone e alcuni di loro hano poi incontrato le persone conosciute on line.
Negli ultimi tempi il videogioco è stato messo sotto accusa, anche in relazione ad alcuni casi di cronaca ed all'immissione sul mercato di videogiochi particolarmente problematici.
Certamente i videogiochi violenti sono ancora più pericolosi se il bambino non ha accanto a sè figure forti di riferimento, come il genitore, il fratello maggiore o l'educatore, che possano mediare e lo aiutino a rielaborare quanto passa davanti ai suoi occhi.
Il videogioco non è da demonizzare ma, come tutti i media, non deve costituire un pericolo, bensì una risorsa per il minore, come già accade per alcuni videogiochi creati con finalità didattiche e usati in ambito scolastico.