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Il Forum della associazioni familiari riflette sui mass media 08:41 - 18 Maggio 2011

Si è svolto a Roma il 13 maggio il convegno “La famiglia esposta. Le relazioni familiari nel linguaggio comunicativo oggi” organizzato dal Forum delle Famiglie. La tv è guardata dai ragazzi tra i 7 e i 18 anni in media per 100 minuti al giorno e ...
La tv è guardata dai ragazzi tra i 7 e i 18 anni in media per 100 minuti al giorno e dal 34% per più di 3 ore. Ancora più tempo i ragazzi lo passano sui nuovi media: Internet, playstation, Facebook ecc..

Dalla ricerca emerge che le nuove generazioni utilizzano mediamente tv e mezzi di comunicazione in rete per almeno 7 ore al giorno.

Secondo l’87 per cento degli intervistati, i mass media hanno una grande influenza sul pensiero ed il comportamento delle persone. Il 64,4% sostiene che hanno un impatto negativo ed il 19,2% sostiene che Internet contenga dei pericoli.

Francesco Belletti, presidente del Forum delle associazioni familiari, ha lamentato l’attenzione ossessiva e morbosa dei mass media che presentano “famiglie in rovina, maltrattamenti, e violenza domestica” con “una informazione incentrata pressoché esclusivamente sulle zone d’ombra”.

Per il presidente del Forum la “famiglia tradizionale” viene presentata come antimoderna e causa di arretratezze e discriminazioni.

Nello stesso tempo – ha spiegato Belletti – “non possiamo governare la relazione con i mezzi di comunicazione solo con la censura” anche perchè ormai il computer fa parte della vita delle generazioni “ci fanno i compiti, ci parlano con gli amici, ci leggono le notizie”.

“Il compito delle famiglie – ha concluso –, è quello di accompagnare e governare i figli nell’uso dei media”.

Domenico Delle Foglie, presidente del Copercom, ha aggiunto che “è necessaria un’educazione ai media impostata in un’ottica di relazione, per evitare che il consumismo renda i giovani dei soggetti passivi”.

Ed ha precisato: “Assistiamo, infatti, ad un proliferare di ‘amicizie’ sui social network che vengono intese, nella maggior parte dei casi, come sinonimo di relazioni profonde e consolidate. In realtà, instaurare connessioni non significa dare vita a relazioni vere e significative. E questa è una responsabilità e un impegno di tutti coloro che sono impegnati nel campo della formazione e dell’educazione ai media”.

Pietro Boffi, ricercatore del progetto Fuoco e coordinatore per la comunicazione del Forum, ha ribadito che “tra i compiti più urgenti della nostra società c’è quello di aiutare i nostri giovani e i loro educatori ad un utilizzo sano ed equilibrato delle nuove tecnologie”.

Nel presentare i risultati del rapporto il prof. Guido Gili, preside della Facoltà di Scienze Umane e Sociali dell'Università del Molise, ha sostenuto la necessità di una “ecologia dei media”, per operare una sorta di “bonifica” dei media, da condurre sulla scorta di quella ambientale.

“Preservare la biodiversità” - ha spiegato -, significa garantire il “pluralismo del sistema comunicativo”. Bisogna poi evitare “certi talk show o reality show oppure certi dibattiti irresponsabili in cui si manifesta una forma assai rilevante della violenza della televisione”,

A conclusione del suo intervento il prof. Gili ha sostenuto che non basta “contrastare le specie infestanti o nocive, ma occorre puntare su una promozione positiva, un innalzamento della qualità dei prodotti mediali sia dal punto di vista dei contenuti, sia dei linguaggi e delle forme espressive”.

Norberto Gonzàlez Gaitano, della Università della Santa Croce, ha ricordato il ruolo della famiglia nello sviluppo delle radici antropologiche della socialità o più precisamente l’insegnamento e la pratica delle virtù della fabbrica sociale, quali pietà, osservanza, onore, obbedienza, veracità, affabilità, liberalità, gratitudine e rivendicazione.

Il docente della Università della Santa Croce ha sottolineato che “la famiglia può essere la sorgente dei legami e relazioni che costituiscono le identità individuali (le persone) e la società”, e per questo motivo ha criticato il modo in cui i mass media presentano le relazioni familiari.

A questo proposito Gaitano ha indicato negativamente la cultura della telenovela, “permeata di egoismo” perchè “non ci prepara ad amare”.

Al convegno hanno partecipato Ministri e politici di governo e opposizione. Tutti hanno sottolineato l’importanza della famiglia, proponendo soluzioni diverse.

di Antonio Gaspari
Fonte: ZENIT.org


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