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Un altro episodio di vandalismo con protagonisti ragazzi giovanissimi che filmano le loro scorribande con il cellulare: che ruolo hanno le nuove tecnologie in questi episodi di bullismo?
Periodicamente i fatti di cronaca riportano alla luce la nodosa questione del bullismo legato alle nuove tecnologie. L'ultima notizia in ordine di tempo arriva dalla provincia di Torino: dodici minorenni incensurati, tra i 12 e i 16 anni, sono stati denunciati per aver distrutto una struttura pubblica in disuso. Nelle gallerie video dei loro cellulari sono state trovate le immagini dei danneggiamenti: distrutti con mazze, pietre e calci i bagni, i muri, le porte e l'impianto elettrico dell'edificio, con danni per oltre 30mila euro. "Dai, spacca tutto! Colpisci più forte!", sono alcune delle frasi di incitamento che i ragazzi si urlavano a vicenda.
I ragazzi documentano le loro azioni per poi vantarsene con gli amici, diffonderle via Internet, etc. Le grandi potenzialità delle nuove tecnologie ancora una volta vengono sfruttate in maniera negativa, impiegate per dare ancora più rilievo e risonanza alle prevaricazioni e alle prepotenze.
Il fenomeno sta assumendo proporzioni allarmanti, ma quanto pesano le nuove tecnologie su questi comportamenti? Se i giovani non avessero così smania di mostrarsi (spesso nel loro lato peggiore...) sul web, questi spiacevoli accaduti sarebbero più contenuti? Proibire l’uso della tecnologia ai giovani non è un modo per educarli. E' di fondamentale importanza che si affronti seriamente il problema di un corretto utilizzo dei media, in tutte le sedi appropriate, approfondendo pericoli e potenzialità.
