I pediatri contro il programma tv "SOS tata": puntare la telecamera su di un bimbo piccolo in lacrime e terrorizzato e trasmetterlo indiscriminatamente a milioni di telespettatori, è una violazione della dignità e dei diritti del bambino.
Segnaliamo un articolo apparso oggi su La stampa: LEGGI (http://www.lastampa.it/2013/09/23/societa/mamme/tempo-libero/cinema/i-pediatri-dichiarano-guerra-a-sos-tata-sBj4jtmobrnUj5pCKJvC7N/pagina.html)
L’Associazione Culturale Pediatri insieme ad altre associazioni, in una lettera aperta chiede al Garante per la protezione dell’infanzia e dell’adolescenza, Vincenzo Spadafora, di intervenire contro l’esposizione dei minori nei reality show, facendo riferimento in particolare al programma SOS Tata.
Ricordando la Carta di Treviso (protocollo firmato il 5 ottobre 1990 da Ordine dei giornalisti, Federazione nazionale della stampa italiana e Telefono azzurro con l’intento di disciplinare i rapporti tra informazione e infanzia) in cui si dice che `il bambino non va intervistato o impegnato in trasmissioni televisive e radiofoniche che possano lederne la dignità o turbare il suo equilibrio psico-fisico, ne´ va coinvolto in forme di comunicazioni lesive dell’armonico sviluppo della sua personalità, e ciò a prescindere dall’eventuale consenso dei genitori’ chiedono regole più severe per l’esposizione di bimbi molto piccoli nei reality show, in modo che mai più vengano trasmesse scene in cui questi ultimi sono sottoposti a situazioni stressanti e angoscianti, od umilianti.
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