Il Comitato Media e Minori, istituito presso il Ministero dello sviluppo economico – Dipartimento delle comunicazioni, non è più stato rinnovato. L'Associazione Davide chiede al Governo Letta di ottemperare agli obblighi di tutela dei minori.
Era uno dei pochi strumenti di tutela dei minori nei confronti delle emittenti televisive, in particolare nei casi di violazione del Codice di autoregolamentazione TV e Minori a opera di programmi offensivi della dignità dei minori e negativi per la loro formazione. Eppure da un anno e mezzo il Comitato Media e Minori, istituito presso il Ministero dello sviluppo economico – Dipartimento delle comunicazioni, non è più stato rinnovato.
Nonostante gli appelli e le richieste esplicite di associazioni di utenti, di telespettatori, di genitori, di persone con disabilità, da parte del Ministero dello Sviluppo Economico non solo non si è provveduto (con il governo Monti) a ricostituire il Comitato, ma non si è nemmeno ritenuto opportuno riscontrare le richieste e, soprattutto, spiegare il gravissimo ritardo.
Ricordato che il Governo ha l’obbligo – non la facoltà – di ricostituire il Comitato Media e Minori, il CNU in molti rivolgono un appello al Governo Letta, al nuovo Parlamento, alla futura Commissione bicamerale per l’Infanzia, al Garante per l’Infanzia perché, ognuno nell’ambito delle proprie competenze, si adoperi per porre finalmente fine a un comportamento dilatorio che danneggia notevolmente i minori.
Il Comitato adotta delibere che sono trasmesse all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, che esercita il potere sanzionatorio amministrativo con efficacia coattiva, ed esercita un potere di verifica delle violazioni del Codice, con l’effetto giuridico di imporre alle emittenti di fare conoscere all’utenza televisiva la violazione commessa.
Non facciamo cadere nel vuoto quest’importante appello.
Daniele Damele
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