Il nuovo progetto di Claudio Cecchetto sta raccogliendo molti consensi. Cerchiamo di capire di cosa si tratta, e se è veramente utile. Con occhio smaliziato.
Si tratta di uno degli utilizzi positivi della rete. Si chiama “Faceskin” ed è un nuovo social network ideato e promosso da Claudio Cecchetto, con l'ausilio di decine di persone dello spettacolo. Tenendo conto che il motore di tutto è sempre il commercio e che operazioni simili non ne sono mai estranee, vale la pena considerare i suoi aspetti educativi e di sicurezza.
Faceskin è ancora in fase “beta”, quindi non definitiva, ma promette bene. La grafica è un po' scarna e le opzioni non sono moltissime (mutuate in blocco dal caro vecchio Facebook), ma vale comunque l'attenzione di tutti.
A differenziarlo dai social più noti è la possibilità di inserire nuove web-list. L'idea di fondo è appunto questa: condividere on-line le proprie preferenze di siti, le navigazioni e i percorsi. Costruire insieme una sorta di motore di ricerca ragionato, umano, non meccanico. Molti internauti attenti ai contenuti spesso si scoprono perplessi di fronte ad una ricerca su Google o su Bing. La domanda è sempre la stessa: dove mi porterà il click? Come posso sapere in anticipo se la ricerca è sicura, adatta anche ai più piccoli? Ecco, in questo momento non lo si può sapere. Certo ci sono strumenti più o meno validi per segnalare il pericolo di un click, ma resta il fatto che un motore di ricerca è basato su algoritmi matematici, impersonali.
Il vantaggio di utilizzare Faceskin sta nel fatto che le web-list sono sempre realizzate da persone in carne e ossa e (si spera) sempre supervisionate dalla comunità. Il progetto è appena partito (27 marzo), ma attualmente gli iscritti sono più di 15mila. Non male per un inizio. Tuttavia, nel difficile mondo del web non sono i numeri iniziali a contare, ma la capacità di restare “sul mercato”, di sapersi rinnovare.
Per lanciare il prodotto, poi, Cecchetto ha invitato protagonisti di sicuro richiamo sul pubblico, come Jovanotti, Fiorello, Pezzali, Linus, ecc. Così, chi si iscrive può andare a curiosare sulle preferenze di ognuno di loro, magari basandosi sulle loro esperienze o sulle loro idee. Quello di Jovanotti è pieno di spunti, fatto per tutti quelli a cui piace la musica. Quello di Fiorello è scanzonato e molto variegato, arricchito da frasi simpatiche.
Con la garanzia di un tutor famoso, ogni genitore più consigliare ai propri figli un tipo di web-list o farsela consigliare da loro. L'associazione lista-personaggio potrebbe essere un buon modo per garantire una navigazione sicura. Sempre se si resta all'interno di quelle consigliate.
Resta il fatto, comunque, che non c'è un vero e proprio controllo sulla navigazione, ed è possibile passare, da un momento all'altro, da un contenuto lecito ad un illecito. E, in fondo, non è l'obiettivo di Cecchetto quello di costruire una navigazione sicura per gli utenti.
Un'ultima cosa è comunque da dire. Un filtro internet svolge già tutte queste funzioni, grazie alle web-list interne, alla comunità di volontari e alle loro segnalazioni. Ma è interessante notare come il concetto di filtro possa variare nel tempo. Diventare social network, scoprirsi divertente e non essere solo percepito come un'imposizione dei genitori.
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