I siti a carattere pornografico avranno un loro suffisso internet .xxx che li identificherà. Sarà più facile per i filtri bloccare questi contenuti, a patto che i produttori rispettino le regole.
I siti internet a luci rosse avranno presto la loro inequivocabile etichetta: l'Icann, l'organismo responsabile degli indirizzi web per conto del governo Usa, ha dato da Bruxelles un importante via libera al suffisso '.xxx' che identificherà, su base volontaria, le pagine web con contenuti pornografici.
Il semaforo verde arriva dopo dieci anni dalla prima richiesta per la creazione di un dominio '.xxx' e dai numerosi 'no' che l'Icann ha confermato di volta in volta prima della svolta odierna ammettendo, in fase di dibattito, che è stato un errore negare negli anni questa approvazione. Da sei anni è ICM Register, provider di registri internet, che porta avanti a nome di numerose aziende questa 'battaglia' e che oggi afferma di avere già più di 110 mila prenotazioni per siti web 'hard' col nuovo dominio, cifra destinata a lievitare dopo l'ok all'agognato suffisso '.xxx'.
Se vediamo la cosa dal punto di vista degli utenti di internet è indubbio che se da un lato chi interessato avrà uno strumento in più per cercare con immediatezza (se mai ce ne fosse stato bisogno) l'intrattenimento per adulti, dall'altro potranno al contrario più facilmente tenersi alla larga dai contenuti 'hard'. C’è, però un pericolo, quello per cui alcuni produttori di contenuti hard potrebbero dire no all'adozione di un marchio così netto, che facilita sì le ricerche, ma anche l'attività di filtri e censure per minorenni. L'adozione del suffisso sarà, comunque, volontaria e non obbligatoria.
L'industria on line del porno e' una delle più fiorenti, basti pensare che il mercato potenziale del suffisso '.xxx' è di almeno 370 milioni di siti web con contenuti vietati a minori, mentre la parola ''sex'' e' la più cliccata di sempre in rete e rappresenta un quarto di tutte le ricerche effettuate su internet. Un mercato 'affollato' e a quanto pare anche remunerativo, come indicano i dati di alcune statistiche sulla pornografia on line secondo i quali gli internauti spendono ogni secondo più di tremila dollari in contenuti porno, e ogni secondo sono più di 28 mila gli utenti di siti per adulti.
Negli ultimi anni l'Icann ha approvato numerosi domini 'specifici', come il '.travel' o il '.jobs' e ora apre un processo di alcuni mesi al termine del quale compariranno accanto ai siti '.org' o '.it' anche quelli con la tripla X. Il prossimo passo, ha precisato l'ente, sarà quello di verificare insieme ad ICM Registry che il suffisso goda ancora di un supporto dell'industria tale da giustificarne la creazione.
ICM si aspetta che il primo sito '.xxx' sara' on line non oltre l'inizio del 2011, se non prima, e c'è già chi scommette che le pagine appartenenti al nuovo dominio diventeranno una delle fette maggiori di tutto il web arrivando ad eguagliare, se non a superare, l'inossidabile '.com' che ha compiuto 25 anni a marzo e conta più di 80 milioni di siti registrati.
Forse quella del suffisso riservato può essere la strada giusta senza criminalizzare un’attività attuata da una vasta platea di adulti, permettendo, però, allo stesso modo di garantire i bambini attraverso l’installazione nei loro pc di filtri adeguati che blocchino il citato suffisso al fine di permettere una crescita adeguata, serena ed equilibrata delle nuove generazioni.
Daniele Damele
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