La vita degli adolescenti scorre sempre di più sul web. Aumentano le frequentazioni quotidiane di internet, spopolano i social network come facebook e myspace e, di pari passo, cresce, purtroppo, il pericolo di adescamento dei minori in rete.
La vita degli adolescenti scorre sempre di più sul web. Aumentano le frequentazioni quotidiane di internet, spopolano i social network come facebook e myspace e, di pari passo, cresce, purtroppo, il pericolo di adescamento dei minori in rete. Il 55% dei genitori dei ragazzi tra gli 11 e 15 anni contro il 50% del 2006 è spaventato dalle insidie cibernetiche. Questo è il quadro tracciato dal Moige (Movimento italiano genitori), in base ai risultati dello studio condotto da SWG Trieste presentato lo scorso febbraio in occasione del lancio della positiva compagna informativa “Non cadere nella rete! Cyberbullismo e altri pericoli del web”.
Secondo detta ricerca, il pc rimane acceso tutto il giorno per il 52% dei ragazzi (contro il 43% del 2006), ma, soprattutto, diverse sono le finalità e le modalità di utilizzo del mezzo informatico: meno ricerche scolastiche, meno lettura di notizie e più social network. Vale a dire più tempo passato su siti dove è possibile conoscere nuovi amici, chiacchierare attraverso le chat, scambiarsi confidenze, raccontare la propria vita quotidiana a tutti, inserire le proprie foto, ma anche imbattersi in diversi pericoli come il cyberbullismo o addirittura la pedofilia.
Secondo i genitori, il rischio numero uno (83%) per i minorenni che si intrattengono online è quello di incappare in siti dal contenuto inadatto, e, in seconda battuta, il pericolo di adescamento da parte dei pedofili (55%). E’ in aumento, poi, la preoccupazione per la possibile perdita di contatto con la realtà (34% nel 2009 contro il 29% nel 2006), così come si insinua più forte il timore che venga rubato tempo da altre attività (si è passati dal 16% al 24%).
Grazie, quindi, a Moige e Swg per quanto proposto che conferma, ancora una volta, i forti motivi di preoccupazione presenti rispetto al web, a un uso corretto dello stesso e alla necessità improcrastinabile di regole certe che eliminino la possibilità dell’anonimato on line al fine di garantire il rispetto di se stessi e degli altri nella navigazione.
Daniele Damele
|