Telefono antiplagio e antiebay hanno denunciato alla Santa Sede un business diffuso sulla rete che riscuote successo e preoccupa non poco religiosi e teologi: ossa, resti di organi, ciocche di capelli, reliquie e oggetti sacri appartenenti a defunti.

Questo commercio inoltre violerebbe il codice di diritto canonico che vieta la commercializzazione di reliquie insigni e di quelle onorate da grande pietà popolare.
Spesso si tratta di raggiro ma anche di saccheggio di tombe, siti archeologici e chiese.

Il pericolo da scongiurare è anche quello che il fenomeno favorisca la superstizione o peggio ancora che sette sataniche acquistino le reliquie per farne usi impropri come scempi o cerimonie blasfeme.